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Quando si arriva al monastero di Roncesvalles si può richiedere la “credensial del pelegrino”, un pieghevole in cui si appongono i timbri dei vari paesi situati lungo il percorso. Una volta giunti a Santiago, la “credensial” dà la possibilità di richiedere l’attestato di avvenuto pellegrinaggio. Oltre alle città, le principali cose da vedere sono le chiese e le cattedrali disseminate lungo la via: ognuna di esse ha una propria storia legata ad un fatto o personaggio famoso che la rende unica. E’ piacevole fermarsi a riposare in questi luoghi e scoprire, allo stesso tempo, un pezzo di storia locale. Tre di noi erano senza allenamento: ci siamo incamminati - ognuno con una diversa motivazione - per questa lunga via: la meta è stata comunque raggiunta da tutti, aspettandoci ed aiutandoci reciprocamente. Ci sono stati diversi momenti difficili: questo itinerario non è semplice da fare. Una volta scesi dai Pirenei si arriva subito a Pamplona, città famosa per le sue tauromachie. Proprio a Pamplona ci siamo dovuti arrangiare con un pezzo di filo di ferro per riparare un deragliatore anteriore. L’interno della Spagna in estate è abbastanza brullo e si vedono grandi estensioni coltivate e praterie.Il percorso è in gran parte pianeggiante, in alcune zone però diventa molto ondulato e quando si giunge in Galizia non mancano salite e discese più o meno impegnative. E’ in questa zona che si vedono i paesaggi più suggestivi e si attraversano i paesini più sperduti, dove gli abitanti vivono ancora con l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. |
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Verso Castrojeriz |
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A El Ganso |
Rio in Galizia |
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