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Eravamo preoccupati per certe specie di animali; dai più piccoli e insidiosi ragni, scorpioni, serpenti (basti pensare che in Australia si trovano 10 delle 12 specie più velenose della terra), fino agli squali, meduse, polpi, conchiglie mortali e ai già citati coccodrilli, che rendono anche il mare molto pericoloso. Con il tempo però ci si abitua e si inizia a convivere con il timore provocato dalla loro presenza: basta fare tutto con un po’ più di attenzione. Nella fauna locale non mancano gli animali innocui come gli stupendi pappagalli cacatua e le innumerevoli specie di marsupiali, mammiferi caratteristici di queste zone. Durante il viaggio non è tardato un incontro con un pitone, che una notte ci ha attraversato la strada. Marco non è riuscito ad evitarlo completamente è gli è passato sulla coda con le ruote. L’interno dell’Australia ci ha lasciato un ricordo molto forte. Ci sentivamo immersi in una natura dura da vivere, ma allo stesso tempo affascinante. Percorrendo centinaia di chilometri senza vedere nulla di costruito dall’uomo, è facile provare un senso di isolamento molto difficile da trovare altrove. Ci sentivamo perciò scollegati dall’incessante scorrere del tempo. Quando alla sera raggiungevamo i piccoli paesi lungo la strada, trovavamo nella cena e negli abitanti, un piccolo incoraggiamento per proseguire. |
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Lofognato maschio |
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Gli Olga |
Uluru |
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