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Rimanere, poi, in sella per quasi venti ore al giorno causa qualche piccolo contrattempo: colpi di sonno, crisi di fame e leggere allucinazioni; ma con volontà determinazione e qualche ora di sonno (… 7 ore in tre giorni) si riesce a rendere questa impresa davvero bella ed esaltante! L’itinerario si snoda tra le campagne vergini dell’ Ile-de-France, Bassa Normandia e Bretagna ed è ben segnalato. Traffico quasi nullo e rari villaggi: ovunque vi fosse una casa c’era qualcuno che applaudiva, incitava, offriva acqua, dolci e frutta. Lungo il tracciato ci sono otto “oasi”: si tratta di grandi edifici scolastici usati dall’organizzazione per attrezzarli a mensa, pronto soccorso, dormitorio e punto di controllo. L’unico consiglio che posso dare a chi vuole cimentarsi in tale impresa è di provare e non aver timore dell’insuccesso. Ci si può avvicinare con gradualità. È
un’ impresa importante per conoscersi ed avvicinarsi ai propri limiti: presto
ci si accorge che il “freno” è più mentale che fisico! |
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Si dorme ovunque |
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Castelli lungo la strada |
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Si dorme in palestra |
Non solo bici tradizionali |
Infaticabile Stefano |
Copyright 2003 Avesani Dimitri |