E’ stato curioso vedere nel cuore della Francia barche a
vela battenti bandiera svedese: questo è possibile grazie al sistema di canali navigabili che
offrono un’alternativa al caotico traffico
su gomma.
Passando poi per Gérardmer il paesaggio muta radicalmente
giungendo nello splendido parco naturale dei Vosgi.
Le montagne di questa regione sono state un’ ottimo
allenamento per affrontare le Alpi ormai sempre più vicine.
Con una ripida discesa abbiamo raggiunto Munster, rinomato
sia per il tipico formaggio sia per
gli innumerevoli nidi di cicogna che adornano i tetti del paese.
Superata la città di Colmar abbiamo attraversato il
fiume Reno che segna il confine tra Francia e Germania.
Di qui l’itinerario percorso si è snodato all’interno
della Foresta Nera, costeggiando in seguito la sponda sud del lago
di Costanza in Svizzera.
E’ cominciata qui la parte più impegnativa del viaggio che
prevedeva il passo Arlberg (a quota 1793), la discesa fino a Landeck e la salita al passo Resia (quota 1507).
Una volta entrati in Italia, siamo scesi attraverso la Val
Venosta e la Val d’Adige fino a Verona. Viaggiando in questo modo si possono avere sempre delle
sorprese, non sempre gradite: ci è capitato di causare reazioni diverse negli
abitanti che ci vedevano quando cercavamo riparo dalla pioggia. A
volte, impietositi, ci hanno servito la colazione in strada; in
altre occasioni, destando sospetto, siamo stati invitati ad allontanarci
controllati dalla polizia.
Consigliamo questi 1600 chilometri, che noi abbiamo percorso
in dodici giorni, per i suggestivi paesaggi e per la storia dei luoghi che si
attraversano.
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