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E dovevamo poi stare bene attenti a non farci sorprendere dalla notte mentre eravamo ancora in viaggio: non è piacevole trovarsi per strade sconosciute da soli con il buio. Qualche seccatura è riuscita a procurarcela la pioggia, ma per fortuna sono stati pochi i giorni in cui è piovuto, solo cinque o sei, mentre invece spesso abbiamo dovuto combattere contro un vento fastidioso.” Ma in generale i due ciclisti possono assicurare di non aver avuto grossi problemi; anzi possono soltanto affermare di aver trovato sulla loro strada tante persone disponibili e gentili, “anche se a volte sembravano alquanto strane! Di solito ci fermavamo a dormire con la tenda nei campeggi statali attrezzati, ma ci è capitato di trovare qualcuno che ci ha ospitato con la tenda nel giardino e ci ha permesso di usare il bagno di casa! Una signora ci ha fatto perfino dormire con i sacchi a pelo all’interno del suo saloon! Sì, sono stati proprio ospitali, soprattutto quando sentivano che siamo italiani. Hanno una buona stima degli italiani, anche se spesso la parola Italia viene abbinata alla parola “mafia”!” Certo per i due amici veronesi non sono mancati anche alcuni momenti di crisi: in particolare già il terzo giorno per Dimitri, che credeva proprio di non poter arrivare al quarto giorno di marcia, mentre il suo compagno ha avuto i maggiori problemi fra il trentesimo e il quarantesimo giorno di viaggio. |
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Le Niagara Falls |
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La Strada per New York |
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Copyright 2003 Avesani Dimitri |